Foccillo e Turi: Azzolina avvii confronto con sindacati.
Le dichiarazioni di ieri della Ministra dell’Istruzione prospettano, sul solco di quelle del Presidente del Consiglio, la proroga della chiusura delle scuole oltre il 3 aprile. L’andamento dell’emergenza purtroppo potrebbe giustificare una misura ancora necessaria e, pertanto, come UIL facciamo urgente appello a che si metta nero su bianco una strategia condivisa coerente, puntuale e adeguata a dar risposta ai tanti problemi che la comunità educante tutta sta gestendo in queste settimane.
Non può esser sufficiente ricorrere a una generica chiamata al senso di responsabilità e alla capacità dell’autonomia scolastica di organizzarsi e ricompattarsi di fronte a qualsiasi situazione le si pari dinanzi. Non è sufficiente perché se già è arduo per tanti istituti garantire pari opportunità formative nelle diverse realtà geografiche e/o sociali svantaggiate, tanto più – per usare un eufemismo – lo è rimodulare a distanza la natura stessa dell’intero sistema didattico educativo del Paese.
Il periodo di chiusura già è tale da richiedere subito una profonda riflessione che permetta di concludere l’anno scolastico in corso salvandone gli effetti giuridici per tutti e che guardi già all’organizzazione del prossimo anno. Per questo rinnoviamo alla Ministra Azzolina l’esigenza di intavolare a stretto giro un confronto con le organizzazioni sindacali che possa dar riscontro alle tante questioni irrisolte che non fanno che accumularsi e infittirsi giorno per giorno. In primo luogo come si intende preservare gli effetti giuridici all’anno scolastico in corso? Come svolgere gli esami di maturità? Come costituire l’organico di diritto e di fatto? Come effettuare le domande di mobilità a scuole, uffici e sindacati chiusi? Come e quando indire i concorsi per superare l’emergenza supplenti? Quali saranno i tempi di apertura e chiusura del vecchio e del nuovo anno scolastico? E così via. Tanti interrogativi, insomma, a cui non può dar risposte esaustive la sola dotazione di piattaforme, materiali e strumenti digitali, seppur comunque importante. Non bastano perché l’essenza e vanto del nostro modello formativo rimane il rapporto morale ed educativo che si alimenta giornalmente tra il corpo docente, anzi tutta la comunità educante, e i suoi alunni. È un aspetto su cui, come UIL, non intendiamo soprassedere e che purtroppo l’insegnamento online, nonostante tutto l’impegno e la buona volontà del corpo docente, non possono colmare, specialmodo allorquando vi sono situazioni particolari di difficoltà per i ragazzi, che possono afferire sia alla disabilità quanto però anche a difficili condizioni familiari o di contesto sociale, che solo il contatto “umano” e la funzione pedagogica quotidiana possono comprendere, prevenire e venire in soccorso. Ecco perché non è possibile ritenere che sia bastevole un mero ammodernamento o efficientamento digitale del sistema scolastico per superare un’emergenza di una portata simile, che però, nella sua estrema drammaticità, non può farci smarrire il senso e il ruolo di comunità e condivisione sociale che ha ricoperto, ricopre e deve continuare a ricoprire la scuola nella crescita e nella formazione di ogni cittadino.
Roma, 20 marzo 2020