I docenti in attesa del titolo estero partiranno in coda rispetto a chi lo ha conseguito in Italia. D’Aprile: “La situazione resta comunque complessa”

“Il ministero cambia idea dopo le nostre pressioni. Nessuna modifica alla ordinanza sulle supplenze, ma la questione resta complessa. Il Ministero chiederà al governo l’emanazione di un decreto legge che preveda che i docenti in attesa del riconoscimento del titolo estero siano posizionati in coda alle graduatorie rispetto a chi lo ha conseguito in Italia o lo conseguirà entro giugno 2023”. A dichiararlo è il Segretario generale della Uil Scuola Rua Giuseppe D’Aprile al termine dell’incontro di oggi al Ministero dell’Istruzione e del Merito sul riconoscimento dei titoli esteri.

Evadere entro l’inizio del prossimo anno scolastico le oltre 11mila istanze dei docenti con il titolo conseguito all’estero e – osserva D’Aprile – garantire i giusti diritti di quanti sono inseriti a pieno titolo nella I fascia delle graduatorie e di coloro che sono inseriti in II fascia di sostegno con esperienza almeno triennale, eviterebbe negative ricadute sulla continuità didattica degli alunni e controproducenti fratture tra i precari.

La Uil Scuola Rua ritiene da tempo, che il sistema misto – titoli esteri e titoli italiani – contribuisce a creare divisione tra i precari incidendo negativamente anche sul pieno funzionamento della scuola.

Per la UIL l’elemento di rivendicazione principale resta quello dell’accesso al sistema per l’acquisizione dei titoli universitari necessari all’insegnamento – afferma D’Aprile -. Va eliminato il numero chiuso delle università che specializzano sul sostegno tenuto conto che circa l’85% dei titoli esteri riguarda l’insegnamento agli alunni con disabilità.

Solo in questo modo – conclude – si può rispondere ad una esigenza sempre più evidente.
L’obiettivo è duplice: da un lato limitare il più possibile che gli alunni abbiano docenti senza titolo, dall’altro che gli insegnanti non siano costretti a conseguirli all’estero cadendo spesso nella morsa della speculazione.


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