Scienza, solidarietà, tolleranza: questo il nostro modello
Turi: serve visione illuminista. Ruolo del sindacato è a difesa dei diritti fuori dalle convenienze.
IL CASO: Abbiamo supplenti che dovranno prendere il posto dei docenti e lavoratori sospesi dal servizio e dallo stipendio a loro volta valutati sul possesso del green pass, come se la scuola fosse un ristorante c’è chi entra e c’è chi esce.
LA PROPOSTA: Abbiamo proposto una moratoria, nei cui margini le scuole possono definire convenzioni con le ASL e i privati, attendendo la conversione in legge del decreto che dovrà affrontare i temi in atto, entrando nel dibattito ed evitando discriminazioni come quelle che si stanno consumando ai danni dei lavoratori della scuola
Il protocollo firmato con convinzione dalla UIL Scuola, attraverso una nota unilaterale che lo stravolge, rappresenta un vulnus nelle relazioni sindacali e nell’affidabilità del Governo e della politica che pesantemente è intervenuta nel dibattito per condizionarlo e suscitare uno scontro ideologico che alla scuola non serve.
La Uil Scuola, da sempre legata al pensiero illuminista, segue una rotta precisa nel consigliare i suoi iscritti. Fidatevi della scienza, contemporaneamente forte dello stesso pensiero mette al centro della propria azione il pensiero di Voltaire, grande illuminista, liberale: «Io combatto la tua idea, ma sono disponibile sino al bene della mia vita perchè tu possa esprimerla liberamente».
Forti di questa visione culturale e liberi da condizionamenti politici e partitici, abbiamo rappresentato le posizioni della categoria nella sua dimensione totale, e non in base alle convenienze.
Il sindacato – mentre tutti ci dicono cosa fare, cosa pensare – pensiamo dovrebbe schierarsi con i più deboli, il più delle volte schiacciati nelle minoranze, che, in democrazia, vanno considerate e tutelate per mantenere salda la tenuta democratica del paese.
Troppo facile difendere i forti contro i deboli. Il sindacato esiste per riequilibrare questa bilancia sempre sbilanciata. La UIL Scuola mette al centro questo principio in ogni sua azione.
Siano intenzionati a non perdere di vista i nostri valori e i grandi ideali e i valori di riferimento.
Il dibattito pubblico registra un fiorire di benpensanti che criticano il sindacato perché, con ogni probabilità, hanno perso il senso della sua natura – solidale e tollerante – affondati nel pensiero unico dell’utilità e del profitto.
La realtà indica il crescere del caos nelle scuole. Senza la collaborazione di tutto il personale – qualunque cosa dicano i dirigenti dell’ANP – è difficile che ci sia l’avvio ordinato del nuovo anno scolastico, anche dal punto di vista formale. Non hanno firmato il protocollo per la gratuità dei tamponi ai lavoratori per poi accorgersi dell’impossibilità della gestione del green pass, rendendosi conto della dura realtà.
Siamo al punto che, la nota con cui il ministero interpreta il protocollo, introduce un onere che neanche il decreto prevede: il tampone per i fragili che non possono vaccinarsi. Queste persone sono esentate e vanno tutelate e garantite (misura prevista dal protocollo stesso) e non tamponate.
Aumentano le richieste e le preoccupazioni di lavoratori che non sono assolutamente no-vax, ma spaesati e senza punti di riferimento: i lavoratori vaccinati con sputnik che faranno?
Abbiamo supplenti che dovranno prendere il posto dei docenti e lavoratori sospesi dal servizio e dallo stipendio a loro volta valutati sul possesso del green pass, come se la scuola fosse un ristorante c’è chi entra e c’è chi esce.
Abbiamo proposto una moratoria, nei cui margini le scuole definiscono convenzioni con le ASL e i privati, attendendo la conversione in legge del decreto che dovrà affrontare i temi in atto, entrando nel dibattito ed evitando discriminazioni come quelle che si stanno consumando ai danni dei lavoratori della scuola.
Abbiamo fatto di tutto per trovare una mediazione – sui fatti e non sulle ideologie – mentre i partiti non sono riusciti a prendere una posizione chiara in Parlamento e scaricano sui più deboli, sui lavoratori più coscienti e responsabili, le loro contraddizioni non trovando di meglio che armarsi del randello dei divieti e delle punizioni, come dimostrazione di una forza di governo che invece manca.
Noi non ci stiamo e domani nel Consiglio nazionale dei segretari regionali decideremo se ritirare o meno la nostra firma visto che questo protocollo è diventato altro rispetto all’obiettivo di una scuola in presenza e in sicurezza.
Sicurezza che il datore di lavoro deve a tutti i suoi dipendenti, viceversa si travisano tutte le leggi che sanciscono tale diritto. Che cosa vogliamo applicare? Un nuovo diritto positivo basato una sorta di Gran Jury della maggioranza, quella dei più forti? E volete che il sindacato si giri dall’altra parte?
No, noi stiamo con la solidarietà di tutti i lavoratori, ma anche con la tolleranza, quella che si va via via perdendo in nome di una maggioranza che nella storia ha lasciato brutte esperienze.