Turi: bisogna uscire dalla stagione dei bonus e entrare nella stagione delle professionalità

OGGI MANIFESTAZIONE A PIAZZA SS APOSTOLI
Nel confronto con il Governo restano centrali le questioni oggetto dell’accordo dei mesi scorsi: contratto – precari – autonomia scolastica vs autonomia differenziata – personale Ata.

Bisogna uscire dalla stagione dei bonus e entrare nella stagione delle professionalità – così il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi, a margine della manifestazione a Piazza SS Apostoli, ha commentato l’avvio dei due tavoli negoziali, all’Aran e al Miur, e delle due fasi di confronto, normativo e sulle risorse.

Nel confronto con il Governo restano centrali le questioni oggetto dell’accordo siglato con l’Esecutivo Conte (il primo e il secondo): contratto – precari – autonomia scolastica VS autonomia differenziata regionale – questione Ata.

Sul tavolo del Miur vanno ripresi gli accordi per realizzare gli obiettivi definiti in quell’accordo: prioritariamente i percorsi di abilitazione e vanno prese opportune azioni di mobilitazione per dare ai DSGA facenti funzione le riposte che meritano, anche con azioni radicali come quelle di rimettere gli incarichi.

Il sindacato fa accordi e contratti e, solo se non realizza i propri obiettivi – ha ribadito Turi – fa manifestazioni, mobilitazioni e anche scioperi.

Se un sindacato si mette nel coro dei forti ha perso la sua missione – ha continuato Turi, commentando le attuali polemiche sul lavoro e professionalità a scuola.
Dobbiamo stare dalla parte di chi è più debole, ma evitare la deriva corporativa che si sta estendendo sotto forme di comitati nazionali di ogni genere.

Mentre la politica parla con ‘lobbine’ senza strategie, le lobby, quelle vere e potenti, svolgono la loro azione per portare via risorse alla scuola ed orientarle su lidi privati.
Il sindacato non può stare a guardare, né si può trasformare a sua volta in lobby ed agire come loro.

Il nodo delle risorse finanziarie resta centrale – ha detto ancora Turi – promesse nelle campagne elettorali ma mai stanziate.
Le indicazioni della legge di Bilancio hanno il sapore della solita ricetta regressiva fatta di limitazioni e tagli che diminuisco i diritti e dividono i lavoratori.

E’ ora di dire basta e riportare i lavoratori pubblici nell’ambito dei diritti e delle pari opportunità a partire dall’eliminazione dell’assurda trattenuta sulla malattia che opera un’ingiusta discriminazione non più sopportabile.

Sui tavoli di confronto, da aprire immediatamente, verificheremo come raggiungere questi obiettivi.

 


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