Parlamentari di maggioranza chiedono decreto urgente per la riapertura delle scuole.Pieno sostegno dei sindacati all’appello.
“La ripresa delle attività scolastiche in presenza non può essere gestita come normale amministrazione, abbiamo più volte sostenuto che serve un provvedimento legislativo specifico che possa derogare alle procedure normali e rimuovere vincoli di natura diversa, dai parametri di dimensionamento a quelli per la formazione delle classi, alla gestione del personale soprattutto per quanto riguarda la possibilità di sostituire chi si assenta”.
Così i segretari generali di FLC Cgil, CISL Scuola, UIL Scuola, Snals Confsal e Gilda Unams, che aggiungono: “Naturalmente insieme a una consistente dotazione di risorse economiche. Misure che servono per coprire da subito, con personale docente e ATA, le particolari esigenze che andranno soddisfatte sul piano organizzativo, per lavorare con gruppi meno numerosi di alunni e per assicurare pulizia, igiene, assistenza e controllo. È una richiesta che abbiamo ribadito ancora pochi giorni fa in una lettera inviata al Capo di Gabinetto dopo il rinvio dell’incontro per il protocollo di sicurezza previsto per il 30 luglio scorso”.
“È superfluo sottolinearne l’urgenza a meno di un mese dalla data di avvio del nuovo anno scolastico – ribadiscono Francesco Sinopoli, Maddalena Gissi, Pino Turi, Elvira Serafini, Rino Di Meglio – per questo ci auguriamo che il Governo ne tenga conto, anche alla luce di quanto contenuto nell’appello rivolto da parlamentari della stessa maggioranza, fra cui l’ex ministro dell’istruzione Lorenzo Fioramonti, per molti aspetti in piena sintonia con le nostre richieste”.
“Il Paese ha bisogno di riavere quanto prima la scuola cui ha diritto – concludono i segretari generali – una scuola che possa essere frequentata da tutti in presenza e in piena sicurezza. Crediamo che questa debba essere assunta da subito dal Governo come essenziale priorità, non sono più comprensibili né tollerabili tentennamenti e ritardi”.
Roma, 3 agosto 2020
La lettera di adesione all’appello della Uil Scuola
Con la presente sono a rappresentare l’adesione convinta, mia e della organizzazione che rappresento, all’iniziativa che hai intrapreso che può rappresentare l’elemento di novità in questa fase caratterizzata dalla pura propaganda ministeriale. Senza dire che se dovesse trovare la luce sarebbe veramente lo strumento per aprire le scuola in presenza e in sicurezza.
L’attuale politica del ministro è basata sulle procedure normali che in presenza dell’emergenza sono di per sé inefficaci. Serve un provvedimento legislativo che sciolga i nodi di fondo e le rigidità normative caratterizzate da una politica di contenimento della spesa degli ultimi venti anni, come la riduzione degli alunni per classe che rappresenterebbe la vera inversione di tendenza rispetto ad investimenti in cose come i banchi, piuttosto che su persone che rappresentano, invece, la base costitutiva della nostra scuola.
La politica dei banchi come è evidente, è antitetica a quella delle persone e tende a mantenere gli stessi trend che andrebbero, invece cambiati. Saremo molto attenti a seguire la tua iniziativa che ci auguriamo raccolga altre adesione di forze politiche e parlamentari che hanno a cuore i destini del paese.
I temi sono certamente quelli che abbiamo discusso nell’incontro del 28 luglio.
Restando disponibile ad ogni ulteriore interlocuzione di merito, con rinnovata stima e con l’augurio che l’iniziativa abbia il successo atteso, ti invio un caro saluto.
Pino Turi
Il testo dell’appello
Al Presidente del Consiglio
Prof. Giuseppe Conte,
al Consiglio dei Ministri.
APPELLO AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
SCUOLA: CHIEDIAMO AL GOVERNO UN DECRETO URGENTE PER LA RIAPERTURA
L’emergenza da COVID-19 richiede misure coraggiose per affrontare la ormai conclamata crisi dettata del sistema scolastico nazionale, da tempo sottofinanziato, sottovalutato e ben lontano da quell’attenzione pubblica che meriterebbe.
Noi tutti sottoscriventi riconosciamo l’eccezionalità della situazione generata dalla pandemia e vogliamo sottolineare l’incredibile dedizione con cui la comunità scolastica l’ha affrontata in questi mesi.
A seguito di un normale periodo di assestamento durante i primi giorni di lockdown, avremmo forse avuto bisogno di una più adeguata e dettagliata programmazione dello svolgimento della didattica (a distanza nel periodo di chiusura), una pianificazione della messa in sicurezza degli edifici, un censimento delle risorse e del personale necessario insieme a tutta una serie di azioni vitali per un giusto funzionamento del sistema scuola.
Ora serve un’azione tempestiva e audace che sia espressione di un governo davvero progressista, il quale deve mettere al centro la tutela del diritto all’istruzione, sancito dalla nostra Costituzione, e garantire il principio di uguaglianza, a protezione dei soggetti più fragili (studenti e studentesse con bisogni educativi speciali e con disabilità, famiglie con difficoltà di tipo economico o sociale).
Il prosieguo dell’emergenza e il conto alla rovescia dei giorni che ormai ci separano dalla riapertura della scuola ci spinge ad appellarci direttamente al Consiglio dei Ministri, affinché emetta con urgenza un decreto legge sull’avvio dell’anno scolastico che includa:
1) una revisione immediata delle norme sul dimensionamento (perché per garantire il distanziamento abbiamo bisogno di creare scuole di prossimità, con classi più piccole e didattica più dinamica, in controtendenza rispetto ai mega plessi con migliaia di studenti);
2) immissioni in ruolo per titoli e servizio, in modo da avere il prima possibile un contingente opportuno di docenti, dirigenti e personale ATA;
3) revisione della responsabilità penale dei dirigenti scolastici che permetta anche una maggiore collaborazione con enti del territorio nella realizzazione di percorsi formativi misti, che inevitabilmente richiedono una modalità innovativa sulla sicurezza degli studenti che svolgono attività fuori dall’edificio scolastico;
4) priorità all’inclusione scolastica, attraverso un piano di reclutamento immediato per gli specializzati sul sostegno;
5) nomina di un Comitato di Specialisti della Formazione che monitori la fase successiva alla riapertura, coadiuvando il Comitato Tecnico Scientifico per fare in modo che i bisogni dell’istruzione non siano secondari rispetto alle considerazioni epidemiologiche.
È quindi necessario che la scuola torni realmente al centro dell’interesse governativo, non solo a parole, ma con stanziamenti cospicui e aggiuntivi da apportare quanto prima e con misure indispensabili alla ripartenza dell’educazione dei giovani in sicurezza.
Roma, 30 luglio 2020