Concorso straordinario: sbagliato e dannoso

Anche chi non vede o non sente si rende conto che il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina sta conducendo una battaglia personale contro i precari e chi li rappresenta. Oggi in sede di informativa per il concorso straordinario era già tutto deciso. La curva pandemica è in aumento tanto che il Governo dovrà decidere se prorogare il periodo di emergenza che al momento è fissato al 15 ottobre.

La fretta di mettere in piedi un concorso senza le dovute garanzie è emersa di fronte alle domande dei sindacati – ha ammonito il segretario della Uil scuola Pino Turi.

Se un candidato risulta in quarantena cosa succede? Perde la possibilità di fare il concorso? E’ in questa maniera che si risolvono i problemi. Stiamo seguendo la strada dei sorteggi anche nel mondo del lavoro, oltre a quello dello istituzioni?

Comunque, anche senza l’aspetto umano relativo a lavoratori che per anni hanno dato il loro contributo, l’aspetto sanitario e del funzionamento delle scuole merita rispetto ed attenzione.

Sono circa 70.000 gli aspiranti divisi in tutte le regioni; saranno sottratti al loro lavoro scolastico, come lo stesso sarà per i commissari (se li trovano o li obbligano), che si dovranno dividere tra lezioni al mattino e correzioni il pomeriggio.   Una confusione che ricadrà sugli studenti che rischiano di vedere un altro anno andare in fumo. E’ così difficile capire che sotto pressione non si lavora bene – ha osservato Turi.

Sul corpo debilitato della scuola si vuole, dopo le graduatorie provinciali, introdurre un altro stress che il sistema non potrà reggere. La scuola è stata scambiata per un ufficio di collocamento. Non risponde alle esigenze che sono presenti, si preoccupa di impegnare il futuro. Il prossimo anno per effetto dell’annunciata fine di quota 100, per la paura di ammalarsi, sono previsti nella scuola 50.000 pensionamenti. Solo chi ha perso il senso della realtà può proseguire sulla strada ideologica intrapresa.
Il merito è ben altra cosa, questa è una lotteria – ha concluso Turi.


Cinque motivi per cui il concorso straordinario sarà inutile, se non dannoso

  1. Per avviare i concorsi, per quello straordinario soltanto, andranno istituite 132 commissioni con 660 commissari.Tutti ancora da individuare tra il personale in servizio senza alcuna forma di esonero (concorso e lezioni). Per il concorso ordinario a cui hanno chiesto di partecipare 500.000 persone, si devono organizzare sedi con distanziamento immaginando 30 per ogni aula attrezzata per la prova selettiva. Servirebbero da 10 a 20 mila aule attrezzate e successivamente commissioni e commissari.

  2. Le sedi di esame andranno messe a punto in tutte le regioni. I tempi non saranno quelli previsti dal ministro.

  3. Se un commissario si ammala cosa accade?Se un docente iscritto al concorso si ammala cosa accade?

  4. La possibilità di quarantene avrà ricadute doppie: sul concorso e sulle scuole di servizio.

  5. Per 66.072 domande presentate ci sono a disposizione metà dei posti (32 mila).Andrà a coprire solo un terzo dei posti ancora senza titolare.

Non è difficile immaginare, soprattutto in periodo ancora di emergenza, che trovare la disponibilità di migliaia di commissari in tutta Italia ad accettare l’incarico non sarà facile.

Ci troveremo – spiegano alla Uil Scuola – come nei precedenti concorsi, con uffici regionali costretti a riaprire le selezioni nella speranza di reperire presidenti e altri commissari, considerando che questi ultimi non hanno alcuna forma di esonero e pertanto saranno impegnati sia con il concorso che con le lezioni a scuola.

A nulla serve rinviare il concorso.

La via migliore è quella già definita e firmata due volte da diversi ministri e dal Premier: un concorso che consenta ai supplenti di stare in cattedra attraverso i titoli professionali, presentati in un concorso a distanza, e alla fine di questo anno scolastico un esame selettivo finale.

Prorogare a Natale significa solo peggiorare le condizioni di chi dovrà partecipare al concorso voluto da questo ministro. La scuola ha bisogno di certezze e continuità, non di avventure ed avventurieri che non fanno altro che introdurre stress inutili e dannosi in un corpo, quello della scuola già debilitato: sotto stress non si lavora bene.


Il dettaglio per temi della riunione di oggi >>>

Concorso straordinario e G.P.S.

Il vero problema sono le relazioni sindacali. Neanche nei periodi più bui della Gelmini e della Giannini si è arrivati a tanto. Protervia e arroganza rischiano di far male alla scuola

Le criticità relative alle domande per l’inserimento nelle GPS e la procedura concorsuale straordinaria per la scuola secondaria – facce diverse della stessa medaglia – sono state al centro dell’incontro tra l’amministrazione, rappresentata dal Direttore generale Dr. Serra, e i sindacati.

L’esito dell’incontro è stato fortemente condizionato dalle notizie apparse in mattinata sui maggiori quotidiani che hanno annunciato che domani, martedì 29, il concorso sarà in Gazzetta Ufficiale. (Il concorso si svolgerà tra il 22 ottobre e il 9 novembre). Si è riproposto con forza il problema delle relazioni sindacali.

La UIL scuola ha stigmatizzato la scorrettezza dell’amministrazione e ha ricordato che su 84.000 disponibilità di vacanza di posti di organico, l’amministrazione è riuscita a coprire a malapena 22.000 posti. Si sta marciando a tappe forzate verso la precarizzazione della scuola.
Se fossero state prese in considerazione le proposte sindacali oggi avremmo 32.000 docenti titolari in più. La UIL ha rappresentato i rischi della gestione di questo tipo di procedura con la pandemia di nuovo in espansione.

Per la UIL, una scuola che stenta a partire, tra carenza di banchi, mascherine insufficienti, alunni in quarantena, contenziosi su chi deve gestire eventuali casi di infezioni, non va ulteriormente stressata. E’ un’avventura che può finire male.

Ci sarà il problema delle commissioni: circa 64.000 domande per il concorso straordinario e oltre 500.000 per l’ordinario. Una commissione ogni 500 candidati, integrata per ogni gruppo o frazione di 500. Per la UIL c’era e c’è ancora bisogno di un provvedimento speciale per una situazione veramente eccezionale.

C’è il concreto rischio che al prossimo settembre il precariato si incrementi ulteriormente di altri 50.000, il numero dei futuri pensionamenti.

Con la nostra proposta, concorso per titoli con esame finale, oggi i 32.000 docenti sarebbero già in cattedra. Ora è il momento di rilanciare per la stabilizzazione di tutti i precari con 36 mesi di servizio e trovare elementi anche diversi dai soli 36 mesi, per il sostegno che diventa ormai un pozzo senza fine.

Ci sarebbe ancora tempo.
Con questo sistema le persone potrebbero restare sullo stesso posto semplicemente trasformando i contratti da tempo determinato a indeterminato. Si è voluta percorrere la strada più impervia e lunga che non fa né il bene dei precari ne’ della scuola.

Prendiamo atto con dispiacere delle decisioni dell’amministrazione ma diciamo a chiare note che non le condividiamo, come non le condivide il mondo della scuola tutto (famiglie, alunni, docenti, ata) che sabato scorso a Piazza del Popolo ha fatto sentire forte la propria voce. Per non parlare poi del concorso ordinario che dovrebbe semplicemente essere riposto nel cassetto e rinviato sine die.
In ogni occasione in cui si sono svolti concorsi, nel migliore dei casi servono due tre anni.


G.P.S.

Sulle supplenze oggi è anche troppo facile dire ‘lo avevamo detto’.
Non siamo per nulla contenti di avere ragione.
Purtroppo per i precari e per la scuola le cose non sono andate bene.
Non lo diciamo noi, lo dicono i fatti.

Durante il confronto con l’amministrazione abbiamo chiesto semplicemente di bloccare tutto per qualche giorno e consentire i necessari aggiustamenti per ripartire in sicurezza. Nulla di tutto ciò. I blocchi si stanno realizzando lo stesso solo che sono stati riversati sulla scuole già oberate da mille problemi.

Oggi la situazione è sotto gli occhi di tutti. Bisogna fare una operazione di ‘sanificazione’ come per gli ambienti inquinati. Per fare velocemente si sono fatti migliaia di errori. Bisogna stoppare tutto e fare verifiche profonde o ci saranno problemi a catena. Ci sarebbe bisogno da parte dei vertici del ministero di un po’ di umiltà, ammettere l’errore, correre ai ripari e ripartire nella chiarezza.


Insegnanti religione cattolica

A margine dell’incontro la UIL ha posto il problema degli insegnanti di religione cattolica aventi diritto alla nomina in ruolo. Il SIDI non dà l’abilitazione alle scuole per procedere alla stipula dei contratti a tempo indeterminato. L’amministrazione ha comunicato che sta per rilasciare alle scuole il codice specifico per la convalida dei contratti. Si va verso la soluzione del problema.

 


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