Anche i plenipotenziari del MEF frustrano i propositi di rilancio della scuola

COMUNICATO STAMPA – LE LIMITAZIONI REGOLATIVE SI SOMMANO ALLE INEFFICIENZE DEL SISTEMA

Sono queste le prime risultanze che si possono trarre dopo una fitta serie di incontri che i sindacati della scuola hanno avuto con i vertici dell’Amministrazione scolastica nelle ultime ore per definire i nuovi organigrammi delle varie tipologie di personale. Per la scuola, è noto, il mese di agosto è quello più intenso, quello in cui si predispone il funzionamento dell’apparato organizzativo e che condizione gli esiti di quello che accadrà, poi, nei mesi successivi.

Ebbene, anche questo mese di agosto non è diverso dagli altri che lo hanno preceduto.

Si autorizzano i posti di personale docente, laddove un magmatico sistema di reclutamento non mette a disposizione un numero pari di aspiranti collocabili, si calcola che ne residueranno non meno di cinquantamila posti, tutti regolarmente autorizzati dal MEF, negandoli laddove la situazione si presenta totalmente diversa.

Infatti, rimangono scoperti oltre 400 posti di dirigente scolastico (ndr. i presidi di un tempo), che ora andranno coperti assegnando incarichi ad interim al personale già titolare di un contratto a tempo indeterminato, chiamato già a districarsi tra i diversi plessi sparsi sul territorio, pur in presenza di aspiranti vincitori di concorso.

Notizie non diverse arrivano sul versante del personale ATA. Poco più di dodicimila assunzioni in ruolo a fronte di ventiquattromila posti disponibili, che andranno coperti con personale precario. Ad entrambi, dirigenti scolastici e personale ATA, toccherà il difficile compito di organizzare e di far ripartire la scuola in presenza, assicurando il rigoroso rispetto della normativa specifica, ora resa ancor di più difficile e complessa attuazione attraverso l’introduzione della certificazione del green pass.

E’ di tutta evidenza come disporre di personale a tempo indeterminato agevolerebbe, e di molto, il compito di organizzare il funzionamento delle scuole potendolo proiettare agevolmente nel tempo. Invece, ogni anno si smonta un modello per ricostruirne un altro.

La scuola al centro dello sviluppo del Paese, al momento, rimane un’astrazione da esibire nei diversi format mediatici.

 

Roma, 7 agosto 2021

La Segreteria Nazionale e il Dipartimento DS UIL SCUOLA


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