Lavoratori fragili: Turi, la circolare va bene come misura di emergenza.

Presto in CdM un provvedimento che consenta di non restare senza stipendio.
Fattispecie giuridica nuova perché ad esser inidonea alla funzione non è la persona ma l’ambiente di lavoro. Il lavoratore può svolgere il suo lavoro ma in sicurezza. Onere spetta allo Stato.

La condizione dei lavoratori fragili è un fatto nuovo, connesso all’emergenza Covid.
La persona è in grado di fare l’insegnante o di svolgere il lavoro di collaboratore.
Non c’è inidoneità alla funzione.  Inidoneo è l’ambiente di lavoro.

E’ questo il punto di partenza – sottolinea il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi che commenta a caldo la circolare pubblicata oggi dal Ministero.

Un provvedimento che offre una risposta immediata – spiega Turi – ai dirigenti scolastici, in emergenza. Quanto può durare? Un mese. Poi – aggiunge – bisognerà predisporre un provvedimento legislativo che dia attenzione a queste persone. Serve uno strumento giuridico nuovo, quello attuale è improprio.

Immaginiamo quanto accadrà nei prossimi giorni: il lavoratore fragile chiede che venga valutata la sua situazione. Il medico la riconosce e avvia la procedura. Il lavoratore può svolgere il suo lavoro ma non in quell’ambiente.

Il contratto scuola si rivela, ancora una volta, strumento di garanzia moderno e flessibile: chi è malato incurabile non perde stipendio. Possibile che chi ha una situazione di fragilità connessa al Covid rischia la decurtazione economica e persino il licenziamento? – si chiede Turi.
Un vero paradosso. Qui non c’è inibizione. Si vorrebbe ribaltare l’onere.

L’onere non è a carico del lavoratore ma del datore di lavoro, dello Stato che ne deve garantire la sicurezza. Non si può scaricare sui lavoratori una responsabilità per cause non imputabili a loro.
Siamo di fronte ad una fattispecie che intreccia Statuto dei lavoratori e Codice civile che riconoscono diritti economici e lavorativi.
Molto dipenderà dalle singole situazioni, ma in tanti potrebbero trovarsi senza reddito.

“Non lasceremo nessuno da solo”, ha detto la ministra – ricorda Turi.
Ora serve responsabilità politica – aggiunge Turi. Non si possono sciogliere in una circolare diritti democratici del lavoro. La ministra richieda al Consiglio dei ministri una norma specifica per la scuola.
Serve strumento giuridico ad hoc.


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