Legge di Bilancio 2025, tagli per 8 mila posti e risorse insufficienti per il nuovo contratto (SCHEDA)
5.660 docenti in meno nel 2025 e 2.174 Ata in meno nel 2026. Nella nostra scheda tutte le misure previste per la scuola.
La manovra di bilancio per il 2025 non dà risposte per docenti e Ata sia in termini di stabilità che di stipendi adeguati.
Se, da un lato, il taglio dei posti per il personale ATA previsto per il 2025 è stato posticipato al 2026, frutto anche delle iniziative di mobilitazione e dello sciopero dello scorso 29 novembre, dall’altro resta aperto il capitolo docenti e il tema delle retribuzioni.
La manovra prevede, infatti, una riduzione di 5.660 cattedre per il personale docente per il 2025/26, una scelta inaccettabile e in netto contrasto con le esigenze del sistema scolastico. Il calo delle nascite dovrebbe essere un’opportunità e non una penalizzazione. Ridurre il numero degli alunni per classe per una didattica di qualità dovrebbe rappresentare una delle priorità per il Governo. È una delle raccomandazioni dell’Europa.
Sul fronte delle retribuzioni, le misure restano inadeguate. È necessario un intervento sostanziale per il rinnovo contrattuale 2022/24, al fine di recuperare il potere d’acquisto eroso dall’inflazione. Accantonare i fondi per il rinnovo del prossimo triennio contrattuale non risolve il problema di migliaia di persone, che oggi subiscono il divario tra l’aumento del costo della vita, anche dei beni primari, e gli stipendi insufficienti.
La Federazione Uil Scuola Rua aveva proposto anche la detassazione degli aumenti contrattuali, oltre a estrapolare la scuola dai vincoli di bilancio istituendo dei capitoli di spesa in cui far confluire le risorse destinate agli aumenti retributivi. Nulla di tutto ciò è avvenuto.
Gli stipendi del personale, tra i più bassi in Europa, devono essere adeguati a restituire dignità economica e sociale a chi ogni giorno fa funzionare le scuole.
Minime risposte sul tema precariato – 2000 assunzioni sul sostegno – che non risolvono quella che è la vera piaga della scuola statale: i precari a scuola sono circa 250.000.
Servono investimenti per trasformare tutti i posti dall’organico di fatto in organico di diritto per poi stabilizzare anche coloro che, con dedizione e professionalità, sostengono il sistema scuola.
La scuola italiana ha bisogno di interventi concreti e non di palliativi. Stabilità, retribuzioni, e qualità del lavoro. Bisogna ripartire da qui.