Sciopero: il racconto delle agenzie di stampa

Riviviamo i momenti salienti della mobilitazione del 30 maggio attraverso l’occhio delle principali agenzie di stampa. 

Ore 8:25, ANSA: OGGI È SCIOPERO DELLA SCUOLA
Attesi cento pullman. Malumori per piazza Montecitorio negata
(ANSA) – ROMA, 30 MAG – Oggi e’ la giornata dello sciopero nazionale della scuola. A scendere in piazza Cgil, Cisl, Uil, Snals, Gilda e Anief. E’ previsto l’arrivo di un centinaio di pullman da tutta Italia a piazza Santi Apostoli dove si terra’ una manifestazione dalle 10. Gli organizzatori si aspettano un’alta partecipazione alla protesta. Malumori tra le organizzazioni sindacali hanno causato il divieto di manifestare davanti a Montecitorio.
“In risposta al divieto di manifestare presso Montecitorio, dove e’ in discussione un decreto che, se non sara’ modificato, fara’ arretrare i diritti e le tutele dei lavoratori della scuola, continueremo a manifestare in Piazza Santi Apostoli, anche in difesa della democrazia e della Costituzione – dice all’ANSA Elvira Serafini, che guida lo Snals – Lo sciopero dimostrera’ che la scuola non si fa ricattare ne’ dividere: saremo tutti insieme,  precari, docenti, dirigenti, personale Ata e studenti”.
“C’e’ stata una sorta di sollevazione dal basso che oggi portera’ a Roma molte persone che vorranno sfogare la loro rabbia verso un governo distratto e concentrato solo sugli interessi di pochi. Molti i pullman da Campania e Puglia , ma molte anche manifestazioni sui territori e scuole deserte – afferma Pino Turi, segretario generale Uil Scuola – oggi vedremo gli effetti di una mobilitazione che non si inquadra nei rituali classici del sindacato che organizza i sui quadri e militanti. Stiamo registrando la voglia di manifestare di una categoria troppe volte sacrificata e mortificata”. Per Francesco Sinopoli (Flc Cgil) “lo sciopero avra’ una alta adesione perche’ le ragioni della protesta sono motivate: il governo sceglie di costruire una formazione per pochi, finanziata col taglio degli organici”. Contrario alla protesta il sindacato dei dirigenti scolastici Anief. “Per i sindacati che hanno indetto lo sciopero il baricentro della scuola e’ la contrattazione, per essi prevale anche sulla legge. Per me il centro nevralgico e’ la dirigenza scolastica che non e’ una forma di potere ma uno strumento per guidare la crescita e il miglioramento”, sostiene Mario Rusconi, presidente Associazione nazionale presidi di Roma. “La classe docente si valorizza migliorando la sua qualita’ e premiando i migliori mentre al contrario, le graduatorie, vero serbatoio di consenso per i sindacati, sono lo strumento che ha consegnato la scuola alla mediocrità'”, aggiunge Cristina Costarelli di Anp Lazio. Stamani il ministro Patrizio Bianchi partecipera’ ad un evento sulla sicurezza nelle scuole promosso da Anp nazionale.

10:06, ANSA: BOMBARDIERI, SCIOPERO SCUOLA A DIFESA DIGNITA’ E PROFESSIONE
(ANSA) – ROMA, 30 MAG – ” La Uil confederale e’ al fianco della Uil scuola, delle lavoratrici e dei lavoratori del settore che oggi incrociano le braccia per rivendicare il principio dell’autonomia contrattuale, per difendere la dignita’ della professione e per ottenere una giusta valorizzazione del proprio lavoro che e’ a beneficio degli studenti e delle loro famiglie”.
Cosi’ il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri in una nota.
“Mentre e’ aperto un tavolo all’Aran, il Governo e’ intervenuto unilateralmente, con decreto, per stabilire regole per il reclutamento e la formazione degli insegnanti: una decisione che mortifica la loro professionalita’ e calpesta la liberta’ della contrattazione. Quel provvedimento stabilisce un modello di formazione unico e obbligatorio per tutti, ma garantisce riconoscimenti economici solo a una parte dei soggetti coinvolti. Non assicura, inoltre, alcuna prospettiva alle decine di migliaia di precari che, da anni, attendono di essere stabilizzati. Tutto cio’ e’ incomprensibile e inaccettabile”si legge. “A queste lavoratrici e a questi lavoratori affidiamo il futuro dei nostri figli: meritano, dunque, il rispetto e il giusto riconoscimento per la loro attivita’ che non e’ solo un lavoro, ma anche un impegno sociale e una missione civile”. (ANSA).

13:30 LAPRESSE: A ROMA CIRCA 7000 IN PIAZZA NEL GIORNO DELLO SCIOPERO
Roma, 30 mag. (LaPresse) – Circa 7000 persone hanno partecipato, secondo gli organizzatori, alla manifestazione indetta in Piazza Santi Apostoli, a Roma, dai sindacati della scuola in occasione dello sciopero.

14:07, ADNKRONOS: TURI (UIL),  “MANIFESTAZIONE PARTECIPATA, IN ITALIA LA DEMOCRAZIA STA EVAPORANDO”
Roma, 30 mag. – (Adnkronos) – “Manifestazione molto partecipata, forse saremo 5mila persone, almeno, non sono sicuro. L’importante però non sono solo le persone che sono in piazza, ma quelle che si astengono dal lavoro e vedremo a tarda mattina come è andata”. Lo ha detto all’Adnkronos Pino Turi, segretario della Uil Scuola dalla piazza di Santi Apostoli a Roma dove è in corso la manifestazione organizzata da tutti i sindacati della scuola, insieme allo sciopero nazionale del personale della scuola contro le norme del governo su formazione e reclutamento.
“Sono certo che questa non è la solita manifestazione promossa dai sindacati che portano in piazza i loro quadri e dirigenti – ha sottolineato Turi – qui è la gente che spontaneamente si è organizzata perché ha voglia di protestare e dire la propria perché siamo in un Paese in cui sta evaporando la democrazia e qui vogliamo ricordare che la democrazia parte dalla scuola”.

17:57, ANSA: LA SCUOLA IN PIAZZA, BASTA TAGLI, CAMBIARE RECLUTAMENTO
Landini, governo supponente. Bianchi: ‘Giusto ascoltarli’ (di Valentina Roncati) (ANSA) – ROMA, 30 MAG – A pochi giorni dalla fine di un anno scolastico che, anche se con le mascherine in classe, e’ stato tutto e sempre praticamente in presenza, la scuola italiana oggi si e’ fermata. Cgil, Cisl, Uil, Snals, Gilda e Anief, ovvero le maggiori sigle sindacali del comparto, hanno proclamato una giornata di sciopero generale che – stando ai primi dati – avrebbe portato ad una adesione di circa il 12% da parte dei lavoratori e flash mob ed iniziative in tante realta’.
In Piazza Santi Apostoli, a Roma, dove sono arrivati pullman da tutta Italia, durante la manifestazione a cui non e’ stato concesso raggiungere Piazza Montecitorio, i docenti e il personale della scuola ha protestato contro il Decreto Legge n.36 sul reclutamento, la mancanza di risorse per il comparto, le insufficienti soluzioni per risolvere il tema del precariato, i possibili tagli alla Carta del docente, la riduzione di quasi 12 mila cattedre. Duro il segretario generale della Cgil Maurizio Landini arrivato stamane in piazza. “Lo sciopero di oggi non riguarda solo i lavoratori della scuola: i provvedimenti presi – dice – sono sbagliati: non si interviene per decreto su elementi che riguardano la contrattazione. Quando un governo fa un decreto, lo fa per non discutere, e’ un grave errore e una riduzione della democrazia. I cambiamenti si devono fare con chi lavora nella scuola, altrimenti e’ supponenza”.
“Sono previsti 11.600 tagli personale nei prossimi anni”, fa notare Ivana Barbacci che guida la Cisl scuola. “C’e’ poi il tema del rinnovo del contratto di 1 milione e 200mila lavoratori che sono i meno pagati della pubblica amministrazione. Anche stavolta, dopo le promesse non ci sono risposte adeguate”, le fa eco Francesco Sinopoli di Flc Cgil. “Con l’aumento dell’inflazione, gli stipendi della classe docente e Ata – ricorda Marcello Pacifico di Anief – sono diventati sempre piu’ inadeguati, potremmo dire da fame”. Rino Di Meglio, coordinatore della Gilda, lamenta la scarsezza di risorse messe in campo per il rinnovo contrattuale: “C’e’ uno stanziamento offensivo, parliamo di 40-50 euro netti pro-capite a fronte di un’inflazione al 7% che sta impoverendo la gente”. I precari “sono stati usati come scudo politico. Non c’e’ volonta’ di risolvere il problema”, e’ il pensiero del segretario generale della Uil scuola, Pino Turi. “Lo sciopero di oggi e’ solo la prima tappa di un movimento di opposizione ai disegni restauratori del Governo”, afferma battagliera Elvira Serafini dello Snals.
Il ministro Patrizio Bianchi, dal canto suo, rassicura: non c’e’ nessuna intenzione di smantellare la scuola pubblica, ne’ di fare fare tagli, al contrario. “Il governo – spiega – ha scelto di non tagliare: dal 2021 al 2032 avremo un milione e 400 mila bambini in meno, che avrebbe potuto significare 130 mila insegnanti in meno, ma fino al 2026 il numero dei docenti rimarra’ inalterato e tutte le risorse rimarranno nella scuola. Forse il Dl va visto meglio, la sua lettura credo sia stata affrettata”. E c’e’ di piu’: col Pnrr arriveranno 17,5 miliardi alle scuole, ricorda. Il ministro inoltre, intervenuto ad un convegno a Torino dell’Associazione nazionale presidi, contraria allo sciopero, accenna alla necessita’ di una “riflessione sull’organizzazione della scuola che prevede il ‘fine corsa’ a 14 e 18 anni ed un obbligo a 16 anni”.
Il sottosegretario all’Istruzione Rossano Sasso, della Lega, invita ad una riflessione e ad una ripresa del dialogo. Ed anche dal Pd si levano voci che chiedono di non sottovalutare il grido di allarme lanciato oggi dalle forze sindacali e dai lavoratori. “Va, con urgenza, aperto un confronto sul contratto collettivo”, dicono Ghizzoni, Manzi e Boccia.
Nel pomeriggio una delegazione dei manifestanti e’ stata ricevuta dal Pd ed informata che ci sara’ un emendamento del partito sul sovraffollamento scolastico alla scuola secondaria, ma e’ rimasta insoddisfatta. “Tutti i partiti votino le modifiche al Dl scuola”, sprona Lucia Azzolina (M5S), ex ministro dell’Istruzione prima di Bianchi. A fianco degli insegnanti e degli studenti anche LeU e Italexit. (ANSA).

18:45, LA PRESSE: SCIOPERO E SINDACATI IN PIAZZA CONTRO GOVERNO. BIANCHI, NON FAREMO TAGLI/PREVISTO
Di Alessandra Lemme
Roma, 30 mag. (LaPresse) – Sciopera il mondo della scuola con sindacati, insegnanti, personale in piazza per il rinnovo del contratto, scaduto da oltre tre anni, e contro il decreto del governo sugli investimenti del Pnrr.
In 7000, secondo gli organizzatori, si riuniscono in Piazza Santi Apostoli, a Roma, per dire no al decreto 36, “che mette le mani su formazione, valutazione e reclutamento, in un attacco alla scuola pubblica”, dice chi protesta, tra cui ci sono tanti precari.
Il sindacato critica le scelte del governo che “ancora una volta agisce bypassando il confronto” e alla manifestazione di Roma c’è anche il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini che afferma senza mezzi termini: “Quando un governo fa un decreto, lo fa perché non vuole discutere con nessuno”, e aggiunge: “Credo che questo sia un gravissimo errore, non solo una limitazione della democrazia, perché i cambiamenti della scuola li devi fare assieme alle persone che nella scuola ci vivono e ci lavorano e non contro di loro. Diventa un elemento di supponenza, di chi crede di sapere senza bisogno di confrontarsi”.
La risposta del ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, arriva a stretto giro con rassicurazioni che partono proprio dal fronte economico: “Non è in atto nessuno smantellamento della scuola pubblica” evidenzia Bianchi, intervistato a Sky tg24. “Non c’è intenzione di fare tagli, ma al contrario, nonostante la riduzione dei bambini, manteniamo le risorse nella scuola”. E sul fronte investimenti prosegue: “Con il Pnrr 17,5 miliardi arriveranno alla scuola, queste cifre non si sono mai viste”.
La critica dei sindacati è netta: “Erano previsti tavoli di confronto che non c’è stato”, si legge nella nota unitaria Flc Cgil, Cisl scuola, Uil scuola Rua, Snals e Gilda, che chiedono lo stralcio dal decreto di tutte le materie di natura contrattuale, l’avvio immediato della trattativa per il rinnovo del contratto, più risorse e una riduzione del numero di alunni per classe, oltre a modalità specifiche di reclutamento e di stabilizzazione dell’organico di fatto, che superino il precariato esistente a partire da chi ha tre o più anni di servizio.
Tutto lascia pensare che, terminata l’emergenza Covid, si vada, sul fronte scuola, verso a una nuova stagione calda.


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