“Scuola: la realtà del rientro”, oggi la conferenza stampa dei sindacati scuola

Il racconto della conferenza attraverso alcuni lanci delle agenzie di stampa

Videoconferenza stampa "LA SCUOLA SI FA A SCUOLA", mercoledì 16 settembre alle ore 10.30

Videoconferenza stampa “SCUOLA: LA REALTÀ DEL RIENTRO", promossa da FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola RUA, SNALS Confsal e GILDA Unams e moderata da Ilaria Venturi, giornalista del quotidiano “La Repubblica”.

Pubblicato da UIL Scuola su Mercoledì 16 settembre 2020

Scuola: sindacati, 30 mila prof immessi in ruolo, solo il 35%
Turi (Uil), record mondiale pecari. 60 mila cattedre vuote

(ANSA) – ROMA, 16 SET – Sono state effettuate finora 30.000 immissioni in ruolo di docenti su un contingente di 85 mila (il 35,3 %), dato peggiore del 2019/20, quando a fronte di un contingente pari a 53.627 posti sono state effettuate 21.236 assunzioni (il 39,6%). Per il sostegno, su oltre 21.000 posti, sono stati assunti meno di 2.000 docenti. Sono i dati forniti dai sindacati della scuola che oggi hanno indetto la conferenza stampa “Scuola quale ripartenza?” indetta da Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda.  “I numeri sono impietosi, abbiamo un record storico di precari, sono oltre 210 mila. E’ un record mondiale per il precariato”, ha commentato Pino Turi segretario Uil Scuola.  I sindacati indicano che sono solo 2.500 le assunzioni con la cosiddetta “chiamata veloce”.

>ANSA-BOX/Solo 23mila prof assunti, chiuse 1/3 scuole Lazio
Sindacati, pochi 2mila nuovi prof sostegno, 215 mila supplenti

(ANSA) – ROMA, 16 SET – Sono 22.500 le immissioni in ruolo, di docenti – ovvero i prof assunti stabilmente – effettuate quest’anno su un contingente finanziato dal governo di quasi 85 mila unita’, pari al  26,5 %: il dato e’ peggiore dello scorso anno scolastico, quando, a fronte di un numero pari a 53.627 posti, sono state effettuate 21.236 assunzioni (il 39,6%). Per il sostegno, su oltre 21.000 posti, gli assunti sono meno di 2.000 docenti: i numeri sono stati forniti dai maggiori sindacati della scuola – Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda – nel corso della conferenza stampa “Scuola: quale ripartenza?” indetta oggi.  Sul fronte dei banchi, sono ad oggi disponibili 400.000 banchi monoposto su un fabbisogno delle scuole di 2.400.000 unita’ pari al 16,6%.
Tornando ai docenti, meno di 500 assunzioni sono state fatte con la cosiddetta “chiamata veloce” su 2.500 domande presentate: complice del flop, secondo i sindacati, il decreto legge 126 del 2019 che ha istituto il blocco quinquennale per tutti i docenti neoassunti da quest’anno scolastico. Insomma, chi viene assunto, deve rimanere per 5 anni nel territorio in cui ha avuto la cattedra e non puo’ chiedere trasferimento, per garantire la continuita’ scolastica agli studenti.  E ancora: sarebbero pari a  circa 80.000 i posti di docenti di sostegno in deroga mentre sarebbe di circa 60.000 docenti ‘l’ organico aggiuntivo Covid’, tra docenti e Ata, che tuttavia e’ pari solo ad un incremento del 7% circa del personale. Sono circa 215.000 i posti da coprire con supplenze.  Questi i posti Ata disponibili al 1 settembre scorso: 3.378 posti di DSGA, dirigente dei servizi generali amministrativi, 5.075 posti di assistenti amministrativi, 2.137 posti di assistenti tecnici, 13.952 posti di collaboratori scolastici, 112 posti di addetti alle aziende agrarie, 26 infermieri, 143 cuochi e 97 guardarobieri. Le assunzioni autorizzate in questo settore sono state 11.323 su circa 25.000 posti vacanti.
Sono sette le regioni in cui le lezioni riprendono dopo la data del 14 settembre: Friuli (la scuola ha riaperto oggi, 16 settembre), Sardegna (il 22), Puglia, Campania, Abruzzo, Basilicata, Calabria (il 24). Dove invece la scuola e’ ripresa il 14, sono molte le difficoltà: i sindacati denunciano che nel Lazio 1/3 delle scuole e’ rimasto chiuso; in Sicilia  sono chiuse le scuole del primo ciclo.  Ad oggi il personale scolastico ammonta a circa 1.070.000 posti tra 850.000 docenti e 220.000 Ata. Sono 8.094 le istituzioni scolastiche, di cui  5.410 di primo ciclo;  40.749 le sedi scolastiche, di cui 35.410 di primo ciclo. Sono 2,5 i miliardi – dicono infine i sindacati – stanziati per la prima emergenza e la ripresa delle attivita’ didattiche nella scuola statale. (ANSA).

SCUOLA: SINDACATI, DEVE TORNARE AL CENTRO PRIORITA’ PAESE, 26 MANIFESTAZIONE NON SCIOPERO =

(Adnkronos) – Numeri e dati definiti ‘impietosi’ da Pino Turi, segretario generale della Uil Scuola: “Siamo davanti a un record storico dei precari, abbiamo conteggiato un numero che va oltre i 210 mila”, sottolinea Turi lanciando l’allarme secondo cui ad alcune docenti precarie che potrebbero essere assunte come organico Covid non e’ stata data una supplenza proprio perché in gravidanza. “Gravissimo, le norme a tutela della maternità non sono state abrogate. – evidenzia Turi – E’ in atto una riduzione dei diritti dei lavoratori e vi sono condizionamenti sui dirigenti scolastici che invece sono tenuti ad applicare le norme e le leggi esistenti”.
A Gissi e Turi, fa eco Francesco Sinopoli, segretario generala CgilnScuola che chiede a gran voce di “non spegnere i riflettori sulla scuola. E’ necessario mantenerli accesi anche dopo la ripartenza ed ecco perché la manifestazione del 26 settembre. Portiamo avanti il dibattito sulla scuola, è importante”. Mancanza di trasparenza da parte del ministero dell’Istruzione è stata denunciata da Rino di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti: “Continua a mancare la trasparenza sui numeri sulle immissioni in ruolo, perché il sindacato può dare proiezioni ma è il Ministero dell’Istruzione a dover fornire i dati ufficiali. Abbiamo segnalato più volte la necessità, che si fa sempre più urgente, di metterci tutti intorno a un tavolo e affrontare in particolare il reclutamento dei docenti”. E anche Elvira Serafini, segretaria generale Snals-Confsal, denuncianche “l’organico previsto per il Covid è del 10% e non si riuscirà a coprire la necessità reale delle scuole. C’è tanta improvvisazione, timore, banchi di nebbia sul futuro: è una falsa partenza, anche se dal Ministero i dati sono rassicuranti. La situazione è grave”.

**SCUOLA: TURI (UIL), NEGATA SUPPLENZA A PRECARIE IN GRAVIDANZA** =  Covid non ha eliminato leggi e tutele diritti

Roma, 16 set. (Adnkronos) – Ad alcune docenti precarie che potrebbero essere assunte come organico Covid non e’ stata data una supplenza con la motivazione che sono in gravidanza.
A lanciare l’allarme, denunciando all’Adnkronos “una riduzione dei diritti”, il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi dopo aver partecipato alla conferenza stampa ‘Scuola: la realtà del rientro’, promossa da Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals e Gilda.
“E’ gravissimo – ha affermato – con la scusa del Covid si sta cercando di aggirare le leggi, le norme a tutela della maternità non sono state abrogate. E’ in atto una riduzione dei diritti dei lavoratori e vi sono condizionamenti sui dirigenti scolastici che invece sono tenuti ad applicare le norme e le leggi esistenti”.
“E’ una situazione a macchia di leopardo – ha aggiunto – ma non è un caso isolato abbiamo avuto notizia di docenti in gravidanza a cui è stato negato il contratto temporaneo e l’assunzione in servizio. Il Covid – ribadisce il numero uno della Uil Scuola non ha eliminato le leggi e i diritti delle persone. E’ in atto una riduzione dei diritti dei lavoratori e vi sono condizionamenti sui dirigenti scolastici che invece sono tenuti ad applicare le norme e le eleggi esistenti”.

Scuola: Turi (Uil),a precarie in gravidanza negata supplenza

(ANSA) – ROMA, 16 SET – Ad alcuni docenti precarie che potrebbero essere assunte come organico Covid non e’ stata data una supplenza con la motivazione che sono in gravidanza: a denunciarlo, nel corso della conferenza stampa sulla scuola, e’ stato Pino Turi della Uil scuola.  “E’ gravissimo – ha detto il dirigente sindacale –  le norme a tutela della maternita’ non sono state abrogate. E’ in atto una riduzione dei diritti dei lavoratori e vi sono condizionamenti sui dirigenti scolastici che invece sono tenuti ad applicare le norme e le eleggi esistenti”. Turi ha anche attaccato la ministra Azzolina. “Ha difficolta’ nel confronto con gli altri – ha detto – e’ come se dicesse ‘La legge sono io, decido io per tutti’ ma non e’ cosi’, siamo in uno stato democratico.  Il monologo del ministro porta questi effetti e il contenzioso aumenterà”. (ANSA).


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