Sui concorsi di Brunetta i M5S presentano una interrogazione alla Camera

Turi: vorrebbero prenotare posti, lasciandoli in sospeso, mentre ci sono 200 mila precari.
Guardare alla realtà significa superare le posizioni pregiudiziali ed ideologiche. Bene il metodo Brunetta.

 

E’ veramente singolare vedere come una forza politica si faccia interprete delle preoccupazioni dei candidati ai concorsi, che il ministro Brunetta, a giusta ragione, ha cambiato per dare le risposte di interesse pubblico e non privato in base ad un accordo con il sindacato – osserva il segretario generale della Uil Scuola in merito all’interrogazione promossa dai deputati M5S in Commissione Cultura

Il ministro Brunetta – a cui non abbiamo mai risparmiato critiche, commenta Turi – ha il coraggio di invertire la narrazione e dice in chiaro che una prova preselettiva a crocette che ammette ad un concorso che magari dura anni, nella maggiore parte delle volte è completamente stravolto dalla magistratura è un errore e che bisogna cambiare. Il merito è ben altra cosa.

Avere un curriculum, fatto di titoli certificati e di esperienze lavorative, non è di per sé prova di merito? O è merito superare quiz a crocette che lasciano il tempo che trovano?

La scuola ha sue peculiarità: tutti concordano sul fatto di essere tutti in classe. Ma si decide di farlo con contratti a tempo di natura temporanea, di un anno.  Si crea un precariato che non è limitato ad un solo anno di servizio, ma a decenni. Intere generazioni in attesa, magari quelle stesse che si stanno laureando e che pretendono anche legittimamente, di prenotare un posto nella scuola, senza voler attendere nel turn over che ci sarà nei prossimi anni.

La politica, o certa politica invece di dare risposte alle situazioni esistenti, si divide tra coloro che vorrebbero perpetrare la giustizia assunzionale, piuttosto che rispondere alle istanze di carattere pubblico immediato, senza pensare ai danni dovuti alla mancanza di decisioni operative che portano ai danni del precariato.

Alla scuola, alle generazioni di alunne ed alunni che ne hanno avuto il disagio profondo di due anni di scuola in pandemia, ne aggiungiamo, magari altri due, tre per svolgere un concorso che dovrebbe selezionare il merito.
Si lascia in colpevole attesa, sia chi aspira ad un posto, sia chi lo sta già svolgendo con un regolare contratto a tempo.

Nessuno ci potrà mai convincere che un docente che cambia scuola e classe tutti gli anni per sopperire alla mancanza di un reclutamento stabile sia giustificabile e sia tollerabile.
Lo stato è mancato e se continua a farlo non svolge la sua mission. Bene fa Brunetta e dire ciò che molti pensano e che la narrazione orientata al politicamente corretto sta imponendo come un dogma che sta portando il paese in un degrado continuo.

Ciò che non è tollerabile è la prenotazione di un posto da lasciare vuoto come quello su un aereo e pensare anche che la compagnia dia anche profitti.

Ciò che serve è una programmazione sul reclutamento in base al turn over e sulla base della realtà.
Guardare alla realtà significa superare le posizioni pregiudiziali ed ideologiche.
Il metodo Brunetta è da condividere, con le dovute differenze e specificazioni, anche nella scuola altrimenti il prossimo anno si aprirà con un esercito di precari che saranno reclutati a dicembre per buona pace di tutti coloro che volevano recuperare una decina di giorni a giugno.


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