Lavoratori fragili>>> La scheda operativa della Uil Scuola

La condizione dei lavoratori fragili è un fatto nuovo, connesso all’emergenza Covid-19.

La circolare ministeriale, a nostro parere, va considerata un atto temporaneo e immediato, per offrire ai dirigenti scolastici, uno strumento per fare fronte all’emergenza di una scuola che parte senza che siano sciolti i nodi e i presupposti per il suo duraturo  funzionamento.

La circolare utilizza uno strumento normativo pensato per i casi dei lavoratori inidonei alla funzione che ovviamente male si adatta alla situazione nuova introdotta della pandemia. Infatti, i lavoratori in questo caso sono perfettamente idonei a svolgere le loro mansioni: sono in grado di fare l’insegnante o di svolgere il lavoro di collaboratore scolastico.

Non c’è inidoneità alla funzione. Inidoneo è l’ambiente di lavoro, per la tutela e la sicurezza sanitaria in particolare dei lavoratori c.d. fragili. È questo il punto di partenza.

Si tratta di un provvedimento che offre una risposta immediata ai dirigenti scolastici, in emergenza. Quanto può durare? Un mese. Poi, bisognerà predisporre un provvedimento legislativo che dia attenzione a queste persone. Serve uno strumento giuridico nuovo, quello attuale è improprio ed inefficace.

Insomma, se nella fattispecie relativa all’inidoneità, l’interesse ad ottenere una utilizzazione in altri compiti è del lavoratore malato, in questo caso, è il datore di lavoro (lo Stato attraverso i suoi Organi, i dirigenti scolastici) che ha il dovere di tutelare e prevenire la malattia.

Siamo in una fattispecie totalmente diversa, si tratta di sorveglianza sanitaria e non di gestione di uno stato di malattia invalidante.

L’onere non è a carico del lavoratore ma del datore di lavoro, dello Stato che ne deve garantire la sicurezza. Non si può scaricare sui lavoratori una responsabilità per cause non imputabili a loro. Siamo di fronte ad una fattispecie che intreccia Statuto dei lavoratori e Codice civile che riconoscono diritti economici e lavorativi.

L’attività professionale, di natura contrattuale sinallagmatica tra prestazione e controprestazione se non può essere resa per cause non imputabili al lavoratore si estingue e non può rappresentare un pregiudizio, per il lavoratore stesso: è quanto prevede il Codice Civile.

Del resto, è lo stesso contratto scuola che si rivela, ancora una volta, strumento di garanzia moderno e flessibile: chi è malato incurabile non perde stipendio e posizione giuridica. Possibile che chi ha una situazione di fragilità connessa al Covid-19, quindi neanche malato, rischia la decurtazione economica e persino il licenziamento?

Un vero paradosso. Si vorrebbe ribaltare l’onere e addossare i danni della pandemia sui singoli lavoratori.

Certo non ci sono condizioni uguali e molto dipenderà dalle singole situazioni: il grado di sicurezza va valutato in relazione al grado di pericolo che il medico competente dovrà valutare, ma in tanti potrebbero trovarsi senza reddito, se non ci fossero situazioni di sicurezza alternativa all’interdizione dal lavoro.

“Non lasceremo nessuno da solo”, ha detto la ministra.

Ora serve responsabilità politica e coerenza. Non si possono sciogliere in una circolare diritti democratici del lavoro.

La ministra richieda al Consiglio dei ministri e al Parlamento una norma specifica per la scuola. Serve uno strumento giuridico ad hoc.  Viceversa per i casi gravi in cui non ci sono alternative all’interdizione, il lavoratore si troverà – per effetto di questa circolare – in malattia con le conseguenze previste per la decurtazione dello stipendio fino al licenziamento che coinvolgerà, in misura diversificata, sia i lavoratori a tempo indeterminato che quelli a tempo determinato che hanno periodi di “comporto” differenziati, ma che portano alle stesse conclusioni di perdita di un diritto sacrosanto alla retribuzione e allo status giuridico conseguito con immensi sacrifici.

Per questo serve una norma che introduca nuove prerogative e procedure con l’obiettivo di salvaguardare i diritti acquisiti che non si possono sciogliere nelle righe di una circolare – uno strumento non idoneo e che male si adatta ad una situazione totalmente nuova che stiamo vivendo – che non può che essere temporanea.


>>> Nella scheda gli approfondimenti e i dettagli operativi. 


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