di Elena Tebano Lo slogan delle proteste in Iran scatenate dall’uccisione di Mahsa Amini, la 22enne curda morta a Teheran dopo essere stata arrestata dalla polizia religiosa perché non portava il velo correttamente, è «Donne, vita, libertà». È stato coniato dal movimento di liberazione delle donne curde, ed è — come spiega la studiosa e accademica iraniana in esilio Fatemeh Shams in un’intervista al New Yorker — «il risultato di decenni di attività e sforzi di base delle donne curde in una delle regioni economicamente più svantaggiate dell’Iran, le province curde». Ora viene gridato dalle (e dai) manifestanti di un’ondata di proteste che da 24 giorni non accenna a fermarsi. E che — come afferma la scrittrice iraniano-americana Roya Hakakian sull’Atlantic — potrebbe diventare una vera e propria «rivoluzione». Il primo rivolgimento politico al mondo causato dalla rivendicazioni femministe. «La rivoluzione (islamica, ndr) in…
Continua a leggere(…) Credo che ogni generazione abbia il compito di stupire le precedenti, senza mai perdere la dignità anche a costo di rinunciare a una eredità materiale o morale, se ne ha il coraggio. Fin che ci si indigna si è vivi a qualsiasi età, quando prevale il lamento si diventa scontati.
Continua a leggereDi Pino Turi I fautori del Decreto Reclutamento iniziano a parlare di occasione perduta per la scuola. Ci riferiamo all’intervento dell’economista Andrea Gavosto, pubblicato oggi sul suo giornale di riferimento. È evidente quindi un fatto. Questo sforzo legislativo e le relative forzature della riforma, incominciano a perdere paternità e si inizia a rifugiarsi nel “benaltrismo”. Il risultato? La conferma di ciò che andiamo dicendo da mesi. Il DL 36, elaborato senza alcun tipo di confronto con chi poi lo deve attuare, è semplicemente inapplicabile. Non solo. È anche inutile, o meglio è utile, ma solo alla propaganda e all’ideologia del pensiero unico. Non ancora paghi di ciò che è stato fatto ( male), si continua a pensare a ulteriori trasformazioni genetiche della nostra scuola, con l’introduzione delle carriere. Accesso, incentivi, carriere. Sarebbe questo il cuore del problema. Per loro, l’obiettivo resta sempre il lavoro docente, sotto attacco, tra l’altro, da almeno vent’anni. Siamo stati…
Continua a leggereIl Professore Ordinario di Filosofia della Politica e del Diritto Giuseppe Limone scrive al Ministro dell’Istruzione. Signor Ministro, le reti radiofoniche hanno diffuso il Suo messaggio agli studenti che quest’anno affrontano la prova di maturità. Lei ha impiegato belle parole, quasi da padre e da fratello maggiore, per attivare le energie delle giovani generazioni. L’ha fatto con linguaggio diretto, vivace ed empatico. Mi compiaccio. C’è però, signor Ministro, un “però”. Davanti agli scandalosi eventi che hanno contrassegnato la recentissima vicenda del reclutamento scolastico, in cui si sono obbligati gli aspiranti docenti a tatuarsi il corpo per prendere appunti e in cui si sono addirittura somministrate domande sbagliate, Lei, signor Ministro, non può far finta di niente, né possono far finta di niente i Responsabili del Ministero da lei guidato. Qualcuno deve almeno chiedere scusa agli italiani, se non dimettersi. Gli auguri agli studenti vanno benissimo, ma a patto che nel loro prossimo…
Continua a leggereDi Pino Turi. La Formazione diventa un’autentica ossessione. Il Governo sale in cattedra e manda i prof a scuola. Tutta colpa della formazione che non c’è. Sembra essere questo il mantra del Governo per affrontare ogni questione che impatti con la mancata crescita dell’economia. A farne le spese questa volta è toccato ai malcapitati docenti delle scuole che hanno sì a che fare con la crisi del sistema economico, ma solo in via indiretta. A dettare la linea, come accade da tempo, è uno dei bracci armati del Ministro Bianchi: l’INDIRE. L’Istituto di ricerca che analizza, elabora e propone le ricette (quasi sempre bocconi amarissimi) che bisogna far ingurgitare ai recalcitranti docenti. Percorsi di formazione permanente differenziati tra i neo – assunti (per loro sono obbligatori) e quelli per così dire di lungo corso (a loro verrebbe riservata la facoltà di aderire su base volontaria), strutturati su orari extracurricolari e con…
Continua a leggereQuale insegnante nella scuola? Incontro on line sul blog Manifesto Nuova Scuola con Tommaso Molinari
Un incontro on line sul blog Manifesto Nuova Scuola con lo storico dell’arte e rettore dell’Università per stranieri di Siena. Di seguito, una parte del suo intervento. “Il progetto di scuola , la visione della scuola è quella di una fabbrica di pezzi di ricambio per il mondo così com’è. C’è l’idea di un mondo immutabile, di un mondo che, appunto, con i pezzi di ricambio rimanga uguale a se stesso. È l’idea che non c’è alternativa rispetto a un modello di scuola in cui non si formino persone che hanno strumenti e desideri per cambiare il mondo dalle fondamenta ma automi, macchine che vi si acconcino, che siano sedati, disciplinati per entrare nel mondo così com’è. Io credo che l’enorme quantità di disagio anche fisico di studentesse e studenti abbia, al di là dei singoli casi,…
Continua a leggereDi recente, il ministro Bianchi ha chiesto il sostegno degli studenti per portare avanti la “riforma” della scuola che ha in mente. In cosa dovrebbe consistere questa “riforma”? Fondamentalmente, nell’eliminazione progressiva delle discipline, nello smantellamento dei gruppi classe, nella fine di una fantomatica didattica “frontale”, nella digitalizzazione spinta. In realtà, dietro a formule ambigue quando non mistificatorie (come quella delle “competenze non cognitive”), che tentano di far passare per “progresso” la distruzione della scuola pubblica, sembra che ultimamente si punti a sostituire l’istruzione e la relazione educativa con una formazione affidata a enti, aziende, a programmi di “intelligenza artificiale” e a “pacchetti” didattici preconfezionati, poverissima e standardizzata, che scimmiotta il linguaggio e gli scopi dell’azienda e che finge di preparare precocemente al lavoro; il tutto utilizzando le risorse del PNRR, attorno alle quali si muovono già numerosi appetiti (mentre fare quello che sarebbe realmente necessario, ad esempio ridurre il numero…
Continua a leggereLe decisioni del governo Draghi in materia di reclutamento e formazione insegnanti diventano decreto legge, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 1 Maggio 2022. Tra le “ulteriori misure urgenti per l’attuazione del PNRR” troviamo quanto già previsto dal consiglio dei ministri a fine aprile: nuovo percorso per diventare docenti, formazione “a premi” fuori dall’orario di servizio: obbligatoria per i neo-immessi, volontaria per gli altri – retribuita solo al 40% dei partecipanti, i più “adeguati”. Largo alle competizioni. Ancora: Scuola di Alta Formazione, con Presidenti INVALSI e INDIRE, sistema di valutazione e controllo-qualità permanente (in capo al dirigente e ad un comitato di valutazione), sulla base di indicatori di performance (aziendali, pardon) centrali. A quest’impianto, il decreto appena pubblicato aggiunge un nuovo dettaglio: la formazione meritocratica sarà finanziata con i tagli di organico (circa 10.000 unità fino al 2031). Neanche la Fondazione Agnelli si era spinta così avanti, suggerendo di usare le risorse risparmiate a causa…
Continua a leggeredi Pino Turi* Il decreto-legge approvato dal Governo, quello che la stampa ha denominato ‘pacchetto Bianchi’, è un testo non ancora conosciuto nonostante i fiumi di inchiostro che ne hanno costituito la gestazione: centri studi di associazioni e di partito, Commissione Europea, opinionisti interessati a pseudo riforme. Per essere precisi dovremo attendere la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale ma il modello che si vuole introdurre è noto e la musica non cambia. Su queste basi, seppur provvisorie, siamo in grado di dare alcune valutazioni, senza tema di sbagliare: considerazione e valutazioni che sono decisamente negative. Sia per il metodo che per il merito, il primo tradisce la volontà autoritaria che si trasforma in merito: la destrutturazione del sistema scolastico costituzionale del Paese. Una controriforma fortemente voluta e cercata dai governi che si sono avvicendati negli ultimi venti anni, dapprima con politiche mirate ad indebolire le strutture sindacali e il sistema stesso, con politiche…
Continua a leggereUna questione che credo sia degna di dibattito nazionale, perfino urgente, è il modo in cui si selezionano i docenti per concorso. Come vi è noto, viene somministrato, in via preliminare e preclusiva, un insieme di test. Qual è il contenuto di questi test? Si tratta, in assoluta prevalenza, di test a carattere logico-matematico, logico-analitico, logico-informatico. Il rilievo critico è duplice ed essenziale: non si tratta solo di una prevalenza del controllo logico-analitico, ma del fatto che questo test è preclusivo e ostruttivo rispetto al successivo percorso. I signori selettori che regolano i concorsi non hanno mai letto, evidentemente, Gardner, Goleman, Nussbaum e altri studi sulla complessità e multi-lateralità dell’intelligenza. Per questi signori, l’intelligenza è solo quella calcolante: quella dei robot. Si può essere scarsi nell’intelligenza calcolante ed essere intelligentissimi e finissimi in tutte quelle forme di intelligenza che si esprimono nell’insegnamento delle scienze umane. Il modello selettivo adottato è gravemente viziato sul piano epistemologico…
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