Turi: si parte bene. Il contratto è strumento per raggiungere obiettivi chiari


Incontro in videocollegamento dalla Sala Tarantelli dell’Aran tra il ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, l’Aran, i rappresentanti delle confederazioni sindacali responsabili del pubblico impiego e le categorie del settore. Il confronto riguarda il lavoro nel pubblico impiego e il rinnovo dei contratti del comparto.

Per la Uil hanno preso parte alla riunione insieme al Segretario generale, PierPaolo Bombardieri, i segretari generali di UIL SCUOLA, Pino Turi, UIL FPL, Michelangelo Librandi, UIL PA, Sandro Colombi, UIL RUA, Attilio Bombardieri.

In apertura di riunione – presenti il Presidente dell’Aran, Antonio Naddeo, il Capo di Gabinetto del ministero della Pubblica amministrazione, Marcella Panucci, il direttore delle relazioni sindacali, Valerio Talamo – il ministro Brunetta ha confermato che è in fase di predisposizione l’atto di indirizzo del Governo per l’avvio del negoziato contrattuale. Tempi ridotti anche per il calendario – ha detto Brunetta – annunciando un cronoprogramma di breve termine.

«E’ una partenza sprint che convince la Uil Scuola» – così Pino Turi, nel suo intervento durante la riunione. Si parte bene, ci sono gli elementi di natura politica dell’intesa di Palazzo Chigi. Bene il cronoprogramma. Lo rispetteremo.  Ora si tratta di capire come il contratto diventerà lo strumento per raggiungere quegli obiettivi. Nel confronto di merito daremo il nostro contributo».

«Dobbiamo fissare un punto: la scuola è costituzionalizzata – ha messo in evidenza il segretario generale Uil Scuola – è da lì che bisogna partire».

Una puntualizzazione non formale ma sostanziale perché – ha precisato Turi – non abbiamo alcun bisogno di innovatori presunti, di ricette parziali. La domanda che faremo alla politica e alla contrattazione è come si garantisce la libertà di insegnamento per una scuola libera laica e statale.
La scuola è coesione sociale, aspetto presente nell’intesa che abbiamo sottoscritto convintamente, partiamo con il piede giusto, senza contrapposizioni».

E un giudizio positivo è espresso anche sulle dichiarazioni di oggi del ministro Brunetta nel corso di una intervista radiofonica (*), «finalmente fuori dalla retorica e dallo scontro politico. Dalla crisi si esce insieme – ha sottolineato Turi – lo strumento del contratto è quello da utilizzare. Bisogna partire dalla volontà politica, la tecnica è al servizio della politica.


(*) Dall’Agenzia Adnkronos: «Il lavoro pubblico è per la gente, per le imprese, le famiglie, per i ceti medi e per i più poveri. I ricchi questi servizi se li comprano sul mercato privato. E’ la gente normale che ha bisogno di buona scuola, sanità e sicurezza. Io lavoro per il Paese e non sopporto il dualismo ‘date ancora i soldi ai burocrati e non li date al lavoro autonomo’. Questa è una retorica che non sopporto più. In questo momento si sta questo divario tra garantisti e non garantisti. Io voglio chiudere questo divario, facendo investimenti sui medici, gli infermieri, sugli impiegati, sugli insegnanti, sui professori». Lo sottolinea il ministro della Pa, Renato Brunetta, in un’intervista a Radio Anch’io.


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