UIL: bisogna smettere di investire sulle COSE e scegliere di investire sulle PERSONE
In piazza per un impegno preciso. 209 miliardi fanno gola a molti. Servono strategia e coraggio
C’è una scuola che sta ripartendo.
Una scuola che riparte grazie all’impegno delle persone.
Che sono preoccupate, incerte, seppur piene di voglia di fare, di essere a scuola
Il loro racconto coincide con quello di milioni di studenti, con migliaia di famiglie.
Per questo la Uil Scuola ha deciso di essere qui oggi, con un impegno preciso:
- Classi adeguate: non 28 o 30 ma 18 o 20 ragazzi (come prima dei tagli)
- Professori in classe: ora bravi, ma precari.
- Scuole sicure: spazi a norma e un medico a scuola
- Risorse: quelle dell’Europa che fanno gola a tanti
Ora servono strategia e coraggio.
Il premier Conte – spiega Turi – ha fatto l’avvocato, ha difeso l’indifendibile.
Il suo storytelling però non funziona: ci sono 25 milioni di persone, alunni, famiglie, testimoni che vedono la vera realtà della scuola.
Questa piazza dice che va cambiata rotta: 209 miliardi fanno gola a molti.
Bisogna cambiare l’ordine delle scelte e pensare alla scuola.
Non una scuola qualsiasi, ma una scuola democratica, quella della Costituzione, una comunità educante che alla pandemia ha mostrato di resistere.
Servono classi con un numero di studenti adeguato, scuole sicure, professori in classe, di ruolo, pagati il giusto.
Queste risorse devono servire a fare scuola, a renderla sicura, a sistemare l’edilizia scolastica, a dare un nuovo contratto al personale.
Una scuola che elimina le differenze deve essere nazionale, vanno rifiutate le suggestioni autonomistiche sconfitte, anche loro, dalla realtà.