ORGANICI: la bozza di decreto del personale educativo e docenti di religione cattolica

La bozza di decreto degli organici per l’a.s. 2021/22 del personale educativo e di religione cattolica è stata al centro dell’incontro tra l’amministrazione e le organizzazioni sindacali. Per la UIL Scuola hanno partecipato Paolo Pizzo, Giuseppe Favilla e Biagio Biancardi.

Giudizio negativo della UIL Scuola

E’ un giudizio negativo quello espresso dalla Uil scuola nel corso dell’incontro convocato dal MI su  tutta la materia degli organici del personale docente, educativo, ATA e di religione cattolica: l’organico proposto complessivamente non risponde alla necessità di ridurre il numero degli alunni per classe, condizione necessaria per riportarli in presenza e in sicurezza.
La scuola per ripartire ha bisogno che tutti i docenti siano in classe dal prossimo 1° settembre, evitando anche la loro utilizzazione in altri compiti che sottraggono alle scuole preziose risorse in un momento in cui invece andrebbero aumentate.
Per fare questo serve un provvedimento politico urgente che preveda quindi una revisione complessiva degli organici, necessario a ridurre gli alunni per classe e far partire la scuola da settembre in sicurezza con una prospettiva di stabilità pluriennale.


Criticità per le prossime immissioni in ruolo
La riunione è stata occasione anche per sollecitare il ministero a convocare con urgenza un incontro sul tema delle immissioni in ruolo. Risulta infatti che alcuni uffici scolastici regionali abbiano già avviato una prima fase delle procedure online per le prossime immissioni in ruolo in assenza dei contingenti autorizzati dal MEF ma soprattutto in assenza di un confronto tra il Ministero e le Organizzazioni sindacali per quanto riguarda le istruzioni operative propedeutiche alle assunzioni stesse. Per la UIL è urgente e necessario un approfondimento sui diversi aspetti che coinvolgono il personale docente anche al fine di evitare di ripetere errori commessi lo scorso anno e per chiarire alcune questioni che sembrano complicarsi a causa di procedure concorsuali non ancora avviate o concluse.
L’Amministrazione ha comunicato che all’inizio della prossima settimana ci sarà l’informativa sui contingenti autorizzati dal MEF e la discussione sulle istruzioni operative come da noi richiesta.


Questo il dettaglio delle figure professionali al centro della riunione:

Personale educativo
L’Amministrazione in apertura di incontro ha illustrato la bozza di decreto relativa all’organico del personale educativo dei convitti nazionali e degli educandati femminile, nonché delle istituzioni convittuali annesse agli istituti tecnici e professionali, che per l’anno scolastico 2021/2022 è determinato in 2.296 unità complessive, ripartito tra le diverse Province.
La UIL scuola ha fatto presente come per il personale educativo non aver istituito un organico di fatto e un organico potenziato rende complessivamente l’organico per le istituzioni convittuali del tutto inadeguato. I parametri risalenti al ministro Gelmini sono del tutto obsoleti. Gli educatori devono inoltre seguire gli allievi H senza avere titolo di specializzazione e, ciò nonostante, sono in prima linea per garantire la funzionalità dei convitti.
La UIL scuola su questi aspetti specifici ha richiesto all’Amministrazione l’avvio di un confronto.

Religione Cattolica
La consistenza della dotazione organica, per l’anno scolastico 2021/2022, degli insegnanti di religione cattolica, articolata su base regionale, è di 24.390 posti.
La UIL scuola ha sottolineato che, nonostante la conferma dell’organico attuale sia di 24.390 posti complessivi nel 100% e di 17.073 nell’organico del 70% così come stabilito dallo Stato Giuridico dei docenti di religione cattolica, considerato anche il periodo emergenziale e le nuove misure di sicurezza da adottare nella scuola e nello specifico nelle classi, sarebbe stato necessario almeno confermare per l’anno scolastico 2021/22 l’organico dell’Infanzia e Primaria così come nel 2020/21.
Sarebbero state 76 cattedre in più che avrebbero rappresentato un motivo in più di sicurezza sul luogo di lavoro garantendo il rispetto delle misure di distanza. È anche vero, del resto, che tale organico si inserisce nella riduzione totale dell’organico della primaria e infanzia, dunque per la UIL sarebbe stato necessario operare in tal modo allargando la misura su tutto l’organico mentre la logica rimane sempre la stessa: si promettono investimenti e si riduce l’organico.
Il dato è preoccupante proprio per l’infanzia e primaria, ed evidenzia come il calo demografico cominci ad incidere pesantemente sulla scuola. A tale dato si aggiunge una riflessione di carattere più generico circa la presenza dei docenti di religione non specialisti di religione cattolica. Fin dal 1985, infatti, l’IRC oltre ad essere affidato a docenti specialisti, in possesso di idoneità e titolo adeguato, può essere affidato, in alternativa, ai docenti di classe o sezione, dichiarati idonei dall’Ordinario Diocesano, così come prevede anche l’ultima Intesa del 2012.
Ci domandiamo se tale prassi vada oggi ancora incoraggiata, soprattutto in considerazione delle centinaia di docenti in possesso di laurea magistrale in scienze religiose ad indirizzo pedagogico-didattico che insegnano su spezzone orario senza completamento di cattedra, non per scelta, ma perché mancano oggettivamente le ore di religione. Un docente di posto comune in possesso dell’Idoneità all’IRC non è obbligato ad insegnare religione, se lasciasse le due ore a disposizione della Diocesi, i docenti di religione incaricati annuali o di ruolo potrebbero ottenere cattedre complete all’interno di un solo plesso o Istituto. Ciò non farebbe venir meno da parte del docente di posto comune quella che è la missione educativa, ma potrebbe dimostrare un atto di grande sensibilità nei confronti dei docenti di religione cattolica che si trovano a completare la propria cattedra su più scuole con un enorme dispendio di risorse che potrebbero comunque ritornare utili nel team dei docenti. D’altro canto, il docente di posto comune potrebbe utilizzare le due ore per progetti didattici specifici o di insegnamento curriculare senza perdere alcun diritto professionale.
La UIL Scuola ha ribadito all’Amministrazione la necessità di intervenire sul sistema SIDI anche per la stipula dei contratti a tempo determinato e di riattivare l’automatismo almeno per i docenti con ricostruzione di carriera con codice stipendiale N05 e successivamente adattare a debito o a credito lo stipendio. È stato inoltre evidenziata la necessità di predisporre il sistema SIDI per l’invio del contratto a tempo indeterminato dei nuovi immessi in ruolo. La Uil scuola, per questo ultimo aspetto, ha sottolineato che nell’inserimento dei nuovi contratti a tempo indeterminato si deve prestare attenzione alla questione retributiva, infatti i docenti IRC neo immessi in ruolo hanno diritto allo stesso trattamento economico di cui godevano da incaricati annuali, in virtù della legge 27/2006.
In ultimo, è importante che i dati degli idonei del 2004 ancora presenti nelle regioni devono essere controllati, e per la Uil Scuola è necessario che tali dati vadano condivisi contestualmente con le OO.SS.

 

 

 

 


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