Turi: “Concorsi fallimento, aumentano precari. É il momento di agire”

“Già da tempo abbiamo criticato la mistica della meritocrazia legata ai concorsi. Che siano un fallimento lo dicono i numeri, aumenta il ‘concorsificio’ e contemporaneamente
aumentano i precari. Si contano nove concorsi banditi e solo due conclusi con il paradosso che si congelano i posti che restano vuoti facendo lievitare i precari che si assumono su posti esistenti ma non disponibili”. Lo afferma all’Adnkronos Pino Turi, segretario generale della Uil Scuola commentando il concorso che ha sollevato polemiche e che il 90% dei docenti non avrebbe superato.

“A questo punto ci sembra che sia una scelta politica. – continua Turi – Quella di dividere i lavoratori e farli passare per incompetenti e tenerli in ostaggio della precarietà. Fatta da una politica di cui la competenza, è tutta da dimostrare, è la certificazione di una scelta politica che non vuole risolvere i problemi della scuola e pensa solo a quelli propri”.

“Che serva la riforma del reclutamento è altrettanto noto e ci sono le proposte che non si discutono nei tavoli ministeriali ma solo sui media. È tempo di serietà e di decisioni, di
scelte. – prosegue Turi – Ci sono le proposte, ci sono le risorse su cui lavorare, peraltro sottoscritte in impegni politici con il Governo Conte 1 e 2 , mai attuate senza considerare che con il ministro Bianchi abbiamo firmato un analogo impegno per rivedere il reclutamento ed eliminare il precariato”.

“Evidentemente la politica si è messa di traverso privilegiando lo sfruttamento e il precariato che sta rendendo precario il sistema. È
evidente che il sistema non è adeguato e qualcuno che lo ha promosso, dovrebbe prenderne atto. È il momento di agire. Se non ora quando?”, conclude Turi.


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