Firmato il CCNL 2022-24, D’Aprile: “Un passo concreto per valorizzare il personale”
Da domani a lavoro per la parte economica del 2025-27.
Con la sottoscrizione del Contratto Istruzione e Ricerca 2022-2024 – dichiara Giuseppe D’Aprile, segretario generale della UIL Scuola RUA – si chiude una fase complessa e si dà una risposta concreta al personale del comparto Istruzione e Ricerca. Da tempo chiedevamo di accelerare la chiusura del contratto per aprire subito la trattativa sul triennio 25/27 per anticipare le risorse già disponibili per il prossimo rinnovo: una nostra rivendicazione che si è concretizzata attraverso la dichiarazione congiunta firmata in sede ARAN.
Come nel 2022 con il Governo Draghi, ci troviamo in una fase di alta inflazione e incertezza economica. In un contesto così delicato, aver ottenuto adeguamenti stipendiali e arretrati certi è un risultato che non si può sottovalutare. Abbiamo voluto utilizzare tutta la disponibilità effettiva degli stanziamenti, garantendo aumenti reali e immediati.

Con questo contratto – aggiunge D’Aprile – abbiamo raggiunto diversi obiettivi:
le relazioni sindacali – a partire dalla informazione e dal confronto per i non firmatari dei contratti –, tenuto conto dei contenziosi in atto, saranno oggetto di eventuale rimodulazione dell’accordo quadro relativo alle prerogative sindacali;
l’allineamento dei rinnovi contrattuali, senza ritardi;
parte dei 240 milioni di euro una tantum, originariamente destinata all’ordinamento professionale del personale ATA, viene restituita al personale stesso;
le risorse previste per il FMOF, pari a 93,7 milioni di euro per il personale docente e 19,1 milioni di euro per il personale ATA, andranno direttamente in busta paga;
la piena utilizzazione delle risorse disponibili, per dare risposte concrete e immediate ai lavoratori e affrontare, con priorità nella prossima sequenza dedicata alla parte normativa, i temi della valorizzazione del personale, del welfare, del rafforzamento delle relazioni sindacali, del riconoscimento del personale in servizio nelle scuole italiane all’estero e, eventualmente, di una soluzione relativa alla questione dei buoni pasto.
Parallelamente, la nostra azione sindacale prosegue nei confronti del Governo per reperire ulteriori risorse finanziarie, anche nell’ambito della Legge di bilancio 2026, da destinare alla retribuzione tabellare del personale dell’istruzione e della ricerca, conclude il Segretario.

Il dettaglio delle risorse per la scuola
Il contratto 2022-24 garantisce arretrati medi stimati in circa 2.002 euro per i docenti e 1.456 euro per il personale ATA, a cui si aggiungeranno, a seguito della sottoscrizione dell’intesa che anticiperà parte delle risorse del triennio successivo e della conseguente sequenza contrattuale, circa 585 euro per i docenti e 455 euro per il personale ATA per l’anno 2025.
A partire dal 1° gennaio 2026, sono previsti incrementi medi mensili stimati di circa 245,20 euro per i docenti e 179,13 euro per il personale ATA, che saliranno orientativamente a 293 euro e 214 euro dal 1° gennaio 2027.
Il dettaglio delle risorse per università, ricerca e Afam
Per il settore università, l’incremento medio mensile è stimato in circa 123 euro, che salirà a 135 euro nel 2025/27, con un incremento a regime stimato in circa 257,99 euro.
Per il settore ricerca, l’incremento medio mensile è stimato in circa 195 euro, 201 euro nel 2025/27, con un incremento a regime stimato in circa 396,78 euro.
Per il settore Afam, l’incremento medio mensile è stimato in circa 131,27 euro, 165 euro nel 2025/27, con un incremento a regime stimato in circa 296,27 euro.









