Turi: rinnovare il contratto riconoscendo subito l’inflazione del 5%

Inaccettabile che risorse già insufficienti per il rinnovo del contratto siano assottigliate da politiche di emergenza, senza programmazione. Ora si vorrebbero utilizzare per il personale sospeso. Domani chissà quale altra emergenza sarà a carico della scuola. 

Dovevano servire per la dedizione, misura poi derubricata dopo le forti proteste sindacali e del personale della scuola, e trasformata in risorse destinate al rinnovo contrattuale; ora quei 14 milioni di euro* faticosamente recuperati nei capitoli della Legge di Bilancio per il rinnovo del contratto scuola prendono altre strade. Nelle emergenze i fondi da cui attingere sono sempre quelli della scuola?

Interrogativo affatto scontato quello del segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi, che denuncia: sono le risorse che servono per rinnovare il contratto scuola e il Governo le utilizza per finanziare la norma che consente il reinserimento in servizio dei lavoratori sospesi nel loro stipendio perché non in regola con le vaccinazioni.

La preoccupazione che la Uil Scuola aveva espresso qualche giorno fa circa il rischio che le risorse per il rinnovo dei contratti prendessero altre vie si è concretizzato.

Inaccettabile che si continui con questa politica finanziaria – aggiunge Turi – si dà con la mano destra e si riprende con quella sinistra, con la conseguenza che le risorse già insufficienti per il rinnovo del contratto sono assottigliate da politiche di emergenza, senza programmazione.
E’ così che la mancanza di politiche di governo coerenti creano un danno che pagano i lavoratori.

L’allarme professionale aumenta e rivendichiamo la chiusura del contratto di lavoro del triennio precedente, scaduto abbondantemente.

La nostra proposta – sottolinea Turi – è chiara: riconoscere la parte economica che equivale al 5% delle retribuzioni per ri-costituire il potere di acquisto e contemporaneamente aprire il rinnovo per il contratto del prossimo triennio per la parte normativa che va adeguatamente finanziata.

Nessuna possibilità di scambio si scorge con le risorse attuali che sono sotto l’inflazione è nessuno ci può chiedere di firmare un contatto a perdere. Si faccia presto – ammonisce Turi – anche perché abbiamo toccato con mano che il rischio che le risorse prendano altre vie, non è peregrino.


*Legge di Bilancio 31/12/2021 n. 234 Articolo 1 così recita:
592. Al fine di valorizzare la professionalità dei docenti delle istituzioni scolastiche statali, è istituita un’apposita sezione nell’ambito del fondo per il miglioramento dell’offerta formativa, con uno stanziamento di 10 milioni di euro per l’anno 2018, di 20 milioni di euro per l’anno 2019, di 30 milioni di euro per ciascuno degli anni 2020 e 2021 e di 300 milioni di euro a decorrere dall’anno 2022.
(Misura già in vigore dal primo gennaio di questo anno).


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